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Un codice occultista di 500 anni fa, Svelato

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Scritto da Paco González   

Nel 1499, un abate tedesco scrisse uno strano trattato sulla comunicazione con gli spiriti: la Esteganografía. Il suo autore, Johannes Trithemius, fu un notabile erudito e consigliere di imperatori, ma anche un mago ed alchimista che influenzò Fausto, Agrippa, Paracelso, Giordano Bruno ed altri occultisti. La sua opera più emblematica, che costituisce un esempio eccezionale della magia del secolo XVI, è un'insolita esposizione di tecnica crittografica che, dopo secoli di tentativi falliti, ha decifrato ora un matematico nordamericano.

Paco González

Un crittografo ha risolto il mistero dell'Esteganografía, l'opera più importante dell'abate e mago Johannes Trithemius.

Johannes Trithemius (Esteganografía- codice occultista svelato), alfabeto inverso

In piena era della crittografia quantica, quando gli scienziati tentano di trovare un sistema per trasmettere informazioni codificate mediante sofisticati computer subatomici, il precursore della crittografia moderna, l'abate benedettino Johannes Trithemius, torna a fare notizia. James A. Reeds, un matematico dei laboratori nordamericani ATT, è riuscito a decodificare l'Esteganografía, un misterioso manoscritto che, da secoli, resisteva dall’ essere decifrato.

Prima che fosse stampato, nel 1609, e posteriormente compreso negli Indici dei libri proibiti dall'Inquisizione, questo trattato era circolato, in forma di manoscritto, tra celebri occultisti come Fausto, Giordano Bruno, Agrippa di Nettesheim e John Dee. Senza dubbio, tutti essi conoscevano la fama e la reputazione di Trithemius, uno dei maggiori eruditi e bibliografi della Germania, lo stesso autore di più di cinquanta libri ma, soprattutto, gran studioso della Cabala e simpatizzante delle scienze occulte.

SORTILEGI DIABOLICI

Johannes Trithemius, in realtà Johannes von Heidenberg (1462-1516), nacque in Tritthenheim (Germania) e studiò nella celebre Università di Heidelberg. Lì, insieme a Juan di Dalberg e Rodolfo Huessman, fondò la Confraternita Celtica, una società segreta per lo studio dell'astrologia, la numerologia, le lingue e la matematica.

Ancora in Heidelberg, conobbe il mitico Johannes Fausto, che fu testimone della passione che Trithemius sentiva per le scienze occulte e degli esperimenti di alchimia che questo normalmente realizzava.

Prima di entrare nel monastero benedettino di San Martin di Spanheim, nel quale fu famoso abate nel 1483, Trithemius sviluppò un immenso compito come mago ed alchimista. Di fatto, la sua entrata nel monastero, lontano da attenuarli, spinse le sue attività in questo senso.

Trithemius riconobbe di avere studiato molti libri di magia e, perfino, avere imparato esorcismi. Tutte le sue investigazioni erano dirette verso i fenomeni misteriosi. Forse per questo, la Chiesa l'accusò di insegnare le scienze maledette, di fare sortilegi diabolici. Trithemius, prudentemente, si difese argomentando che tali studi non avevano fatto altro che accrescere la sua fede cristiana. Ma quale era il misterioso contenuto delle sue investigazioni? Sembra che queste si riferissero a strani procedimenti per ipnotizzare persone a distanza, forse per telepatia, attraverso certe manipolazioni del linguaggio. Neanche mancano nell'opera di Trithemius allusioni alla parapsicologia e alla Cabala. Questo strano miscuglio si materializzò nell'Esteganografía, opera di otto volumi nella quale il suo proprio autore, perfino prima di concluderla, disse la cosa seguente in una lettera che, nel 1499, indirizzò al suo amico Arnoldus Bostius:

Posso assicurarvi che questa opera, nella quale insegno molti segreti e misteri poco conosciuti, sembrerà a tutti, perfino ai più ignoranti che contenga cose sovraumane, ammirabili ed incredibili, tenuto conto che nessuno ha scritto o parlato di queste prima di me.

Paradossalmente, Bostius non arrivò mai a leggere la missiva. Morì poco prima che questa arrivasse nelle sue mani. Ma se lo fecero alcuni dei suoi colleghi qualcuno, ammirato da ciò che si raccontava lì, non ebbe alcun dubbio nel pubblicare il suo contenuto. Nella lettera, Trithemius anticipava le chiavi della sua opera: un metodo per comunicare il pensiero a distanza, centinaia di modalità di scrittura segreta... Non è difficile immaginare le ripercussioni che la divulgazione del contenuto dell'Esteganografía ebbe in quell 'epoca.

Trithemius fu immediatamente accusato di essere bugiardo ed affabulatore. Questo nel migliore dei casi, poiché molti pensarono che si trattava di una specie di agente demoniaco. Tra questi ultimi si trovava il Principe Ereditario Filippo II del quale si racconta che, quando anni più tardi scoprì un esemplare dell'Esteganografía nella biblioteca di suo padre, ordinò immediatamente che si gettasse il libro nel falò. In modo che se il manoscritto originale conteneva la chiave di tanto straordinari poteri, questi si persero nella pira. Però, fortunatamente, esiste un manoscritto incompleto, di approssimativamente tre volumi, che almeno nelle sua maggior parte è arrivato fino ai nostri giorni.

PROIBITA DALL'INQUISIZIONE

Gli studi sulla vita ed opera di Trithemius coincidono nel sottolineare le sue eccezionali doti in astrologia e magia, segnalandolo come figura chiave del movimento occultista. Di lui si dice che era capace di "fabbricare" oro alchemico e che conosceva il segreto della pietra filosofale. Non è strano, dunque, che Fausto, Paracelso ed Agrippa, i tre maghi di Praga, sentissero tanta ammirazione per l'abate benedettino.

INQUISIZIONE (Johannes Trithemius- Esteganografía)

L'Esteganografía stava circolando in forma di manoscritto. Fu solo nel 1609, quando una stampa di Francoforte decise di pubblicarlo. Nella sua prima edizione, questo misterioso trattato porta l'indicazione "Con privilegio e permesso dei Superiori", benché non raffiguri in esso l'obbligatorio Imprimatur, in modo che ignoriamo di quali superiori si trattasse. Non sembra logico che questi appartenessero alla gerarchia ecclesiastica. In realtà, il poco dell’opera pubblicata, benché incompleta e spurgata, fu compresa nell'Indice dei libri proibiti dal tribunale del Santo Uffizio.

Ma, perché la Chiesa cattolica considera tanto pericoloso questo libro? Abbiamo menzionato già che l'Esteganografía conteneva un ampio catalogo riguardo le scienze più o meno nascoste e di metodi per "scrivere segretamente", argomenti può darsi sufficienti a svegliare le diffidenze della Chiesa. Benché le intenzioni e l'affanno divulgativo dell'abate non sembrassero altro che quelle di uno scienziato disinteressato e, forse, eccessivamente razionalista per l'epoca, i suoi coetanei gli diedero l'etichetta di "mago occultista", fama che si accrebbe dopo la sua morte. E tutto questo malgrado Trithemius insistesse sul fatto che le sue conoscenze non fossero altra cosa che magia naturale. "Non ho fatto niente che sia straordinario - diceva l'abate - e, tuttavia, fanno correre la diceria che sono un mago. Ho letto la maggioranza dei libri dei maghi, non per imitarli, bensì col proposito di confutare un giorno le loro maliziose superstizioni." In effetti, qualche tempo più tardi, pubblicò Antipalus maleficiorum comprehemsus, un lavoro nel quale classifica malefici, stregoni e differenti varietà di divinazione.

CONGIURARE I MORTI

Imperatore Massimiliano

Ma, nonostante le buone intenzioni dell'abate, la sua passione per le scienze occulte sembra smisurata. Esiste un curioso passaggio nella sua biografia che appoggia questa ipotesi. Essendo stato invitato dall'imperatore Massimiliano per consultarlo su questioni di fede, si racconta che Trithemius riuscì a fare apparire il fantasma di María della Borgogna, defunta moglie di Massimiliano. Aveva l’ abate poteri per congiurare i morti? È possibile, benché alcune teorie, più razionaliste, mettono in dubbio questa possibilità. Diversi investigatori sostengono che questi conosceva alcuni trucchi ottici che metteva in pratica con l'aiuto di specchi e camere oscure.

Non è questo l'unico aneddoto relativo alle abilità paranormali dell'abate. Si racconta che, in una certa occasione, Trithemius, il suo discepolo Agrippa ed un terzo personaggio la cui identità si ignora, alterarono lo stato di coscienza di una tale Anna Sidow. Durante la trance, questa annunciò a casa del Principe Ereditario i casi di decessi che andavano a prodursi nella stessa e... indovinò. Alcuni investigatori hanno interpretato questo evento come una precognizione ottenuta dall'abate attraverso la donna.

ANGELI E PIANETI

Un altro dei lavori più rilevanti di Johannes Trithemius è Di septem secundeis, id est intelligentiis sine spiritibus orbes post Deum moventibus, cioè, Delle sette cause secondarie o intelligenze dopo Dio, una cronologia mistica nella quale sviluppa una concezione ciclica della storia dell'Umanità. Secondo la sua teoria, imparentata con lo gnosticismo e con la tradizione indù, sette angeli, i sette geni maggiori della Cabala che corrispondono ai sette angeli dell'Apocalisse di San Giovanni, governano i pianeti dal principio della Creazione, alternandosi nel potere ogni 354 anni e quattro mesi. Ad ogni epoca di silenzio ed oscurità, seguirà il regno della luce, e così via.

In questo trattato, Trithemius elabora una complessa cronologia nella quale non mancano sorprendenti predizioni. Certamente, in una di esse fissò, 400 anni prima che si producesse l'avvenimento, la data esatta, 1917, della dichiarazione di Balfour, nella quale si misero le basi per la creazione di uno Stato ebreo.

Ma, lasciando da parte il Trithemius occultista, un'altro degli aspetti più importanti dell'abate tedesco si riferisce alle sue investigazioni sulla crittografia, alle sue teorie sulle chiavi di trasposizione che, perfino nei nostri giorni, continuano ad impiegarsi nella diplomazia e lo spionaggio. Buon esempio di ciò è la Crittografia, opera apparsa nel 1518. L'importanza di questo libro, riferito esclusivamente alle scritture segrete, è fuori ogni dubbio. In realtà, è considerato come uno dei più preziosi esempi sulla crittografia moderna. Una delle sue prime edizioni può contemplarsi a Washington, nel museo criptografico dell'Agenzia Nazionale della Sicurezza degli EE UU (NSA).

INVOCANDO GLI SPIRITI

Tuttavia, l'opera più eccezionale e controversa di Johannes Trithemius è l'Esteganografía. L'autore, come abbiamo menzionato, spiegava che l'argomento centrale di questo trattato era quello di esporre differenti tecniche per inviare messaggi segreti a lunga distanza. Ma, inoltre, una parte considerevole dell'opera è dedicata all'enumerazione di diversi tipi di spiriti, come se si trattasse di un moderno dizionario esoterico. Trithemius mette loro nome, li classifica gerarchicamente e concreta le ore del giorno, pianeti e costellazioni che sono associati ad essi.

Quando James A. (Jim) Reeds affrontò il difficile compito di decifrare l'Esteganografía si pose, in primo luogo, la seguente questione: si tratta di un'esposizione di tecnica crittografica mascherata di magia naturale o, al contrario, è in primo luogo un trattato di magia che l'autore ha occultato dietro un'apparenza crittografica?

Nel 1606, è noto che i primi volumi dell'Esteganografía, pieni di discorsi a carattere pietosi apparentemente banali e di confusi testi per realizzare invocazioni, contengono messaggi cifrati nascosti. Ma ora, quasi 500 anni dopo, si sono scoperti codici simili nel terzo e più enigmatico libro. Delle 180 pagine numerate dell'edizione del 1608, 159 appartengono ai primi due volumi e solamente 21 al terzo. In questo ultimo libro può leggersi una sommaria prefazione ed un capitolo, probabilmente incompleto, nei quali si presentano strane tavole numeriche intestate da simboli zodiacali e planetari.

Ma, come inviare messaggi segreti con l'aiuto degli spiriti? Nei volumi I e II, Trithemius facilita le istruzioni precise per farlo. Per esempio, si annotava un semplice discorso in un pezzo di carta e, dietro un curioso rituale, si invocava gli angeli. Uno di questi scongiuri che sembrarono inequivocabilmente all'Inquisizione demoniaci, cominciava con la seguente frase: "Padiel aporsy mesarpon omeuas peludyn malpreaxo..." Veramente, il semplice fatto di pronunciare queste enigmatiche parole può risultare inquietante, ma non ha niente di diabolico. Trithemius utilizzò un semplice codice di trasposizione di lettere con una sequenza determinata. Se applichiamo detto codice, il risultato è meno misterioso: "padiel aPoRsY mesarpon oMeUaS peludyn mAlPrEaXo..." Abbiamo messo in maiuscole le lettere codificate. La soluzione è l'espressione latina primus apex... Dopo la decodificazione degli innumerevoli "scongiuri" presenti nei due primi volumi dell'Esteganografía, si ottengono una serie di frasi banali, probabilmente scelte a caso. Di conseguenza, è certo che Trithemius aveva scoperto una forma per inviare messaggi segreti a distanza, benché non sembri che gli spiriti avessero molto a che vedere con lei.

ALFABETO INVERSO

Il terzo libro dell'Esteganografía, con le sue oscure tavole numeriche, supponeva tutta una sfida per qualunque specialista in crittografia. Jim Reeds scoprì un'abbondante bibliografia su questo campo in Germania durante il secolo XVII. Comprovò che molti autori includevano nei titoli dei propri libri frasi come "Giustificando Trithemius". Una di queste opere si pubblicò nel 1676. Il suo autore, Wolfgang Heidel, assicurava di aver decifrato il codice segreto del libro III. Curiosamente, anche Heidel utilizzò un codice crittografico per rivelare il contenuto delle sue investigazioni, in modo che nessuno lo capì. E ancora, molti pensarono che Heidel avesse fallito nel suo tentativo e, semplicemente, volesse appropriarsi illecitamente di un merito che non possedeva.

Fino a quando nel 1996 Thomas Ernst, un investigatore dell'Università di Pittsburgh, riuscì a decifrare la vera natura del codice. Ernst che consultò tutte e due le copie del manoscritto originale dell'Esteganografía in Wolfenbütel (Germania) e nel Vaticano, pubblicò i risultati della sua investigazione nel 1996. Forse per averlo fatto in tedesco ed in una rivista poco conosciuta, il suo prezioso ritrovamento non ebbe la ripercussione che si meritava.

Finalmente, Jim Reeds, l'investigatore dei laboratori ATT, dopo aver trascritto il libro originale e microfilmato per renderlo compatibile col suo computer, risolse il misterioso codice di Trithemius in solamente due giorni. In effetti, Reeds scoprì che l'abate benedettino aveva utilizzato alla rovescia l'ordine alfabetico ed aveva assegnato lettere a numeri. La difficoltà consisteva nel fatto che, Trithemius non aveva utilizzato lettere attuali, come la "k" e la "y", ma altre inesistenti attualmente. Dopo aver sostituito adeguatamente i segni, Reeds sviscerò i messaggi segreti nascosti nell'impalcatura di numeri e segni. Benché i messaggi codificati risultassero essere abbastanza innocui, in frasi scelte apparentemente a caso, questo ritrovamento conferma che Johannes Trithemius è, senza dubbio, la figura più distaccata della moderna scienza della crittografia.

PROPOSITO ENIGMATICO

Ma, confina questa scoperta con il carattere "magico" dell'opera di Trithemius? Secondo Jim Reeds, questo ritrovamento non colpisce la personalità di Johannes Trithemius come figura chiave del movimento occultista del secolo XVI.Al contrario, Reeds crede che questa scoperta incrementerà molto l'interesse per l'enigmatica vita ed opere dell'abate benedettino. Tuttavia, l'investigatore nordamericano continua domandandosi perché Trithemius utilizzò la retorica della magia per fini tanto chiaramente scientifiche. Quale era il suo proposito? Chissà quelle frasi apparentemente tanto banali, risultato di decodificazione dell'Esteganografía, non lo sono tanto. Forse racchiudono il vero segreto dell'abate e mago Johannes Trithemius.

Paco González

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